“PUGNALE” AI NUOVI BREVETTATI RANGER

Consegna pugnale a un neo Ranger
Consegna pugnale a un neo Ranger

Cerimonia per la consegna dei brevetti Ranger alla presenza del Comandante delle Forze Speciali dell’Esercito

Nella Caserma “Duca” di Verona si è svolta, lo scorso venerdì 10 dicembre, la cerimonia di consegna dei brevetti “Ranger” a 20 nuovi Operatori delle Forze Speciali dell’Esercito che, pur avendo concluso l’iter formativo a marzo 2020 e nel corso di quest’anno, per motivi legati alla pandemia da Covid19, non avevano ancora ricevuto ufficialmente il meritato riconoscimento.

Intervento del Comandante del COMFOSE durante la cerimonia
Intervento del Comandante del COMFOSE durante la cerimonia

Alla presenza del Comandante delle Forze Speciali dell’Esercito (COMFOSE), Gen. B. Pietro ADDIS,  i venti nuovi “Ranger” hanno ricevuto il pugnale con inciso il proprio numero di brevetto. La lama del pugnale a 2 tagli rappresenta simbolicamente l’appartenenza ad una ristretta cerchia di soldati d’elite, simbolo di coraggio e sacrificio, valori questi ultimi che già erano propri nelle storiche imprese del glorioso “Battaglione sciatori” impiegato nella seconda guerra mondiale. I neo Operatori hanno ricevuto anche l’ambito stemma “Ranger” da apporre sull’uniforme, entrando così a pieno titolo a far parte delle Forze Speciali dell’Esercito.

Il percorso di selezione e formazione per diventare “Ranger” è molto impegnativo e mette a dura prova sia la resistenza fisica che mentale dell’aspirante operatore FS. Ha una durata di circa due anni al termine dei quali si diventa Operatori in grado di condurre Operazioni Speciali in ogni ambiente, soprattutto montano ed artico. Diventare “Ranger” significa vivere esperienze appassionanti ed uniche, con la possibilità di una carriera avvincente ed appagante in un Reparto di Forze Speciali Italiane tra i più conosciuti al mondo.

Il 4° Reggimento Alpini Paracadutisti “Ranger” è un reparto di Forze Speciali dell’Esercito composto da personale specificatamente selezionato e formato, particolarmente addestrato ed equipaggiato per condurre l’intero spettro dei compiti tipici delle “Operazioni Speciali”. L’unità coniuga le capacità tipiche della specialità da montagna (alpini) e delle aviotruppe (paracadutisti) e, tra le Forze Speciali dell’Esercito, è specificatamente designata e qualificata per condurre operazioni in ambiente montano e artico.

Fonte, testo e immagini: COMFOSE