Le Unità Operative di Primo Intervento (UOPI) di Milano

Le Unità Operative di Primo Intervento (UOPI) di Milano

Tabella dei Contenuti

Introduzione

Le Unità Operative di Primo Intervento (UOPI) della Polizia di Stato sono state create nel 2015 per affrontare efficacemente il perdurare della minaccia terroristica internazionale. Queste unità sono costituite da personale altamente qualificato e addestrato, dislocate in modo strategico, sul il territorio nazionale, ovvero nelle città considerate a maggiore rischio terroristico. Le UOPI, quindi, rappresentano una forza di intervento rapido in situazioni di emergenza, presidiando obiettivi sensibili e rispondendo prontamente a eventuali attacchi terroristici o altre situazioni critiche.

Cenni storici

Per meglio comprendere il presupposto che ha portato alla costituzione delle Unità Operative di Primo Intervento, dobbiamo tornare indietro nel tempo, e più precisamente, a febbraio 2015, quando fu portato a compimento il primo degli attacchi terroristici che scossero la Francia.

Le azioni drammatiche poste in essere dai terroristi, per le modalità ed i tempi con cui furono realizzate evidenziarono la mancanza di unità che, potessero intervenire rapidamente, con equipaggiamenti e armi più performanti rispetto alle forze di polizia che in modo ordinario controllano il territorio, limitando le perdite tra i civili, eliminando la minaccia o guadagnando il tempo necessario per permettere l’intervento delle forze speciali.

L’Italia, al pari di altri stati europei, al fine di colmare questa lacuna, introdusse unità strategicamente diffuse sul territorio nazionale, addestrate ed equipaggiate per affrontare situazioni critiche.

La Polizia di Stato introdusse così le Unità Operative di Primo Intervento (UOPI).

Dipendenza gerarchica

Le UOPI, dal novembre del 2018, dipendono dai reparti di Prevenzione Crimine della Polizia di Stato, che a loro volta sono alle dirette dipendenze del Servizio Controllo del Territorio della Direzione Centrale Anticrimine e, come tali, del Capo della Polizia.

Compiti istituzionali

Le Unità Operative di Primo Intervento (UOPI), come detto precedentemente, sono state create nel 2015 per affrontare la crisi terroristica, che in quel periodo si era palesata in modo eclatante e, per questo motivo, hanno come missione principale l’intervento rapido in situazioni critiche emergenziali.

Dopo il passaggio (a livello di dipendenza gerarchica) delle UOPI dalle Questure ai Reparti Prevenzione Crimine, è stato emanato un nuovo Regolamento operativo che prevede impieghi sia in condizioni ordinarie, che di emergenza.

In condizioni ordinarie, le UOPI sono inserite nel dispositivo di prevenzione generale della Questura, presidiando obiettivi sensibili predeterminati, pronte a rispondere a eventuali attacchi terroristici.

Inoltre, il loro impiego, con funzioni di deterrenza ed immediata risposta ad azioni violente di matrice terroristica, può essere richiesto e disposto anche in occasioni di manifestazioni di qualunque natura o di qualsiasi altro evento che possa risultare di particolare interesse per l’ordine e la sicurezza pubblica.

In condizioni di emergenza invece, le UOPI intervengono per affrontare situazioni di particolare criticità, conseguenti ad azioni terroristiche o che, seppur non riferibili ad eventi di natura terroristica, siano in grado di compromettere gravemente la sicurezza dei cittadini o degli altri operatori delle Forze dell’Ordine. 

Le UOPI, grazie alle loro dotazioni ed al loro specifico addestramento, sono quindi pronte a intervenire in qualsiasi situazione che richieda una risposta straordinaria ed immediata.

Il loro intervento sarà mirato a fronteggiare e contenere la minaccia, in attesa dell’intervento delle Forze Speciali, con cui le UOPI si formano e si addestrano. Ove ciò non fosse possibile, potrebbero essere chiamati alla risoluzione diretta ed immediata, dall’Autorità di pubblica sicurezza che in ogni caso ne dispone l’impiego.

Iter formativo, selezione e armamento individuale

Per accedere alle Unità Operative di Primo Intervento (UOPI), il personale deve soddisfare requisiti specifici, tra cui un’età non superiore a 45 anni, nessuna condanna penale e un giudizio superiore a “buono” nei rapporti informativi dell’ultimo biennio.

Durante l’intenso e selettivo iter formativo, il personale acquisirà specifiche competenze su:

  • utilizzo di speciali armi lunghe e corte di reparto
  • speciali e maggiormente performanti dispositivi di protezione individuale
  • capacità di operare in team composti da almeno quattro elementi
  • peculiari tecniche e tattiche di intervento.

L’iter formativo per gli operatori UOPI prevede una formazione iniziale di oltre un mese, seguita da una fase di amalgama e conoscenza del territorio in cui gli operatori andranno a operare.

Gli operatori vengono formati in un centro di addestramento nazionale a Roma e poi assegnati ai reparti di appartenenza.

La formazione continua, con ulteriori attività, anche dopo l’assegnazione al reparto territoriale.

Oltre all’ attività di prevenzione e controllo del territorio, gli addetti alle Unità Operative di Primo Intervento non potranno mai trascurare il mantenimento dei loro elevati livelli di addestramento, dovendosi sottoporre a periodiche e particolarmente intense attività di esercitazione per il mantenimento ed il perfezionamento delle competenze individuali, di team, di reparto e di interazione con altre professionalità con cui potrebbero essere chiamate ad intervenire in caso di eventi critici.

Excursus sulle armi individuali

Ciascun operatore UOPI è dotato, oltre che della personale pistola Beretta 92, calibro 9, anche di un’arma lunga, una pistola mitragliatrice H&K UMP, con relativo munizionamento ed equipaggiata con torcia tattica e sistema di mira avanzato.

Ulteriori qualifiche che il personale UOPI può acquisire

Gli operatori delle Unità Operative di Primo Intervento (UOPI) acquisiscono con frequenza ulteriori abilitazioni utili per il loro impiego. Una delle qualifiche più comuni è l’abilitazione a manovratore di corda, ritenuta utile per le operazioni UOPI.

Un rilevante interesse è stato manifestato nel tempo dagli operatori delle Unità per la formazione in primo soccorso ed autosoccorso sanitario, ritenendo queste competenze assolutamente necessarie per gli operatori.

Scambi addestrativi con altri enti e reparti

Gli scambi addestrativi tra le Unità Operative di Primo Intervento (UOPI) e altri reparti sono fondamentali per migliorare le capacità operative e ridurre i rischi durante il servizio.

A tal fine la disciplina delle UOPI prevede che debbano essere effettuati periodici e frequenti addestramenti congiunti con operatori appartenenti ad altre Sezioni UOPI con l’obiettivo di uniformare procedure e favorire la sinergia tra gli operatori.

Altrettanto frequentemente vengono svolte esercitazioni con altre articolazioni della Polizia di Stato, sia dipendenti dalle locali Questure, dove le UOPI operano, sia dipendenti da altre Specialità e Reparti Speciali della Polizia di Stato, come: operatori delle Squadre Volanti; tiratori scelti; cinofili; artificieri; Squadre Mobili e DIGOS; Polizia Stradale, Ferroviaria, di Frontiera e Reparti Volo.

Periodicamente, come detto, le UOPI, in moduli addestrativi dedicati, successivamente al corso di formazione, svolgono ulteriori attività assieme agli operatori del NOCS.

Inoltre, considerando di fondamentale importanza la collaborazione con altre Forze ed Enti per acquisire competenze utili ad integrare il profilo professionale degli operatori UOPI, gli uomini e le donne delle Unità si confrontano periodicamente con i professionisti delle altre Forze di Polizia; della Croce Rossa; dei Vigili del Fuoco e dell’Esercito Italiano.

Gli scambi addestrativi permettono agli operatori UOPI di confrontare le proprie tecniche e tattiche con quelle specifiche di altri enti e corpi specializzati, accelerando il processo di acquisizione di conoscenze e consapevolezza, migliorando così la capacità di risposta e lo sviluppo di nuove competenze, con l’obiettivo di garantire un’adeguata sinergia operativa ed una risposta coordinata alle emergenze.

Come si è modificato l’addestramento in funzione del mutamento degli scenari operativi

Formazione ed addestramento delle Unità Operative di Primo Intervento (UOPI), inizialmente concepiti in via esclusiva per il contrasto al terrorismo, con una formazione focalizzata sulla gestione di armi, equipaggiamenti, dotazioni veicolari e movimenti di squadra, ha subito con il passare del tempo delle inevitabili trasformazioni ed adattamenti, imposti dalle nuove tipologie di intervento che gli operatori erano chiamati quotidianamente ad affrontare, includendo situazioni di criticità particolari che possono non essere necessariamente atti terroristici, ma che richiedono comunque una risposta altamente specializzata.

In sintesi, l’addestramento delle UOPI è un processo in continua evoluzione, che si adatta costantemente alle nuove sfide operative e alle esigenze emergenti, garantendo così un alto livello di preparazione e professionalità.

Come viene attivata una squadra UOPI

L’attivazione di una squadra delle Unità Operative di Primo Intervento (UOPI) segue procedure specifiche.

La squadra UOPI è in via ordinaria deputata alla vigilanza di obiettivi ritenuti sensibili.

Può però essere attivata in presenza di una minaccia terroristica o in altri casi specifici, direttamente dall’operatore di sala operativa, che agirà su ordine dell’Autorità di Pubblica Sicurezza.

Qualora la situazione lo consenta, l’operatore radio, nei casi di potenziale pericolo, ma qualora i confini della minaccia non siano ancora nettamente individuati, può pre-allertare la squadra UOPI e farla avvicinare al luogo dell’incidente.

Procedure specifiche e dettagliate supportano l’operatore di sala operativa nel distinguere tra pre-allertamento e intervento immediato, riducendo al minimo i tempi di risposta.

UOPI e Squadre Interventi Critici (SIC)

Nel 2020 la polizia di Stato si è dotata della figura professionale del Negoziatore.

In supporto alle attività di negoziazione sono state istituite le Squadre Interventi Critici, da impiegare in quelle occasioni in cui dovesse essere necessario fronteggiare eventi di tale gravità da risultare particolarmente critici e profondamente impattanti sull’ordine e la sicurezza pubblica.

Le SIC sono composte da almeno due nuclei (quattro pattuglie) dei Reparti Prevenzione Crimine ed un team U.O.P.I.

A tal fine le Unità Operative di Primo Intervento si esercitano sistematicamente con i Reparti Prevenzione Crimine e con le altre professionalità che potrebbero essere coinvolte nell’impiego in un intervento critico.

Nella gestione di tali interventi è stato ritenuto necessario che le Unità si addestrassero per essere perfettamente in grado di approcciare e cinturare un obiettivo; individuare il miglior punto di osservazione ed intervento; acquisire e presidiare una via di rapida infiltrazione/esfiltrazione; proteggere da possibili minacce il negoziatore o altri operatori di Polizia ed i civili presenti nell’area di intervento; supportare l’intervento operativo delle Forze Speciali; effettuare l’intervento risolutivo qualora necessitato.

Attività addestrative con le UOPI di Milano

Le Unità Operative di Primo Intervento di Milano non fanno eccezione alla regola della costante ricerca di eccellenza, che pare caratterizzare questa professionalità della Polizia di Stato.

Assieme all’attività di servizio, gli operatori della Sezione milanese dedicano ampissimi spazi sia agli addestramenti, presso i poligoni, nell’uso effettivo delle armi, sia, negli scenari più disparati, per esercitarsi e perfezionare le tecniche operative e di intervento, effettuate da ciascun operatore, sia come singolo, che come membro dell’intera squadra, senza mai trascurare l‘importanza degli addestramenti congiunti con le altre professionalità, della Polizia di Stato e degli altri Enti.

Le attività addestrative che ho avuto la possibilità di seguire con le UOPI di Milano hanno riguardato diversi aspetti delle attività peculiari UOPI:

  1. CQB (Close Quarters Battle): Le UOPI di Milano si addestrano intensamente nel CQB, che prevede tecniche di combattimento ravvicinato in ambienti confinati. Questo tipo di addestramento è cruciale per operazioni in spazi urbani e edifici.

  1. Amalgama tra reparti: C’è una stretta collaborazione tra le UOPI e altri reparti della Polizia di Stato, come le aliquote operative dei Reparti Prevenzione Crimine ed i tiratori scelti. Questa sinergia permette di combinare le competenze specifiche di ciascun reparto per operazioni più efficaci.

  1. Esercitazione nel contesto del Piano emergenziale Leonardo da Vinci: Le UOPI partecipano ad esercitazioni che simulano scenari di emergenza presso l’Aeroporto Internazionale di Milano Linate. Queste esercitazioni sono parte del Piano emergenziale “Leonardo da Vinci” e servono a preparare le forze dell’ordine a rispondere rapidamente e in modo coordinato a situazioni critiche in ambiente aeroportuale.

Evoluzione delle UOPI

Le Unità Operative di Primo Intervento (UOPI) sono passate dal compito primario di contrastare eventi terroristici imminenti, che fortunatamente non si sono verificati, a un’evoluzione continua per adattarsi ai tempi e alle sfide quotidiane.

Le UOPI hanno mantenuto le competenze iniziali, ma si sono evolute per rispondere in modo adeguato alle esigenze attuali e future. Questo processo di adattamento coinvolge tutti i settori, dagli equipaggiamenti agli armamenti, dalle tecniche e tattiche operative agli addestramenti.

Per garantire un sistema UOPI sempre aggiornato e capace di rispondere alle nuove minacce, è fondamentale anticipare i tempi e comprendere le modifiche sociali e criminali. La missione delle UOPI è quella di mantenere un alto livello di professionalità per affrontare sia le minacce odierne che quelle future.

Ringraziamenti

Desidero ringraziare il Ministero dell’Interno e Ufficio IV – Relazioni esterne, cerimoniale e studi storici della Polizia di Stato per aver autorizzato l’attività.

Tutto il personale delle Unità Operative di Primo Intervento di Milano (UOPI) ed il loro comandante, il V.Q. Giovanni Schettino, Dirigente del Reparto Prevenzione Crimine “LOMBARDIA” della Polizia di Stato, per la professionale disponibilità.

Testo e immagini: Stefano – Airholic.it