INTERVISTA AL GEN. B. RICCARDO RINALDI COMANDANTE DELLA 1^ BRIGATA AEREA OPERAZIONI SPECIALI

Gen.B. Riccardo Rinaldi
Gen. B. Riccardo Rinaldi

Introduzione

La 1a Brigata Aerea Operazioni Speciali nasce di fatto il 1° luglio 2007, nell’ambito di un nuovo e profondo processo di ristrutturazione della Forza Armata; un cambiamento epocale che ha determinato la cessione completa delle competenze missilistiche al 2° Stormo e l’assunzione definitiva, da parte della Brigata, del compito di gestire il nuovo settore delle Forze Speciali e delle Forze di Protezione.

L’occasione per approfondire la conoscenza sulle peculiarità della 1a Brigata Aerea Operazioni Speciali e sui Reparti da essa dipendenti è l’intervista al neo Comandante, il Generale B. Riccardo Rinaldi.

• Generale, inizierei con un breve quadro storico sulla 1a Brigata Aerea Operazioni Speciali; dalla gestione del sistema d’arma missilistico, fino ad arrivare alle Operazioni Speciali

La nascita della 1ª Aerobrigata Intercettori Teleguidati (I.T.) risale al 1° marzo 1959 ed era composta da un Comando a Padova e tre Gruppi I.T. – 6°, 7° e 17° –  dislocati a Udine, Montichiari e Padova. Da ogni Gruppo dipendevano quattro squadriglie I.T. dotate inizialmente di missili Ajax, successivamente integrati e sostituiti dai missili Hercules.

Il 20 marzo 1961 fu consegnata all’Aerobrigata, nelle mani del suo Comandante, il Colonnello pilota Luciano Marcolin, la Bandiera di Guerra del 1° Stormo, decorata di Medaglia d’Argento al Valor Militare.

Con la riorganizzazione delle Forze Armate italiane e dell’Aeronautica Militare, iniziata negli anni ´90, la 1ª Brigata Aerea perse la sua funzione di Reparto di impiego operativo delle unità dipendenti ed assunse una funzione essenzialmente formativo-addestrativa e di coordinamento per il settore missilistico di Forza Armata.

La 1ª Brigata Aerea comincia ad operare nel settore delle Operazioni Speciali con la costituzione del Reparto Incursori di Furbara (1° marzo 2003) e del 16° Stormo “Reparto Protezione delle Forze” di Martina Franca (25 maggio 2004), entrambi posti alle sue dipendenze.

In questo processo trasformativo la Brigata dismette un pezzo consistente della sua storia, lanciando, il 24 novembre 2006, dopo quasi 50 anni di servizio, l’ultimo missile Nike Hercules.

Il 1° luglio 2007, nell’ambito di un nuovo processo di ristrutturazione della Forza Armata, un cambiamento epocale interessa la Brigata che assume così la denominazione 1a Brigata Aerea Operazioni Speciali. Ciò determina la cessione completa delle competenze missilistiche al 2° Stormo e l’assunzione definitiva del compito di gestire il nuovo settore delle Forze Speciali e delle Forze di Protezione.

La missione della 1a Brigata Aerea passa quindi dalla gestione di un sistema d’arma assolutamente tecnologico, come quello missilistico, alla preparazione minuziosa di personale altamente specializzato, in grado di operare in svariati ambienti e con strumenti particolarmente efficaci.

Il 30 ottobre 2009 la 1a Brigata Aerea O.S. viene nuovamente ristrutturata e la sua sede cambia da Padova, dove era rimasta per più di 50 anni, a Roma Centocelle, dove assume la configurazione di Reparto “embedded” presso il Comando Squadra Aerea e i cui Reparti dipendenti sono 9° Stormo, 16° Stormo Protezione delle Forze, 17° Stormo Incursori e Centro Cinofili. Tale configurazione rimane la stessa fino al 2014, quando la 1ª Brigata Aerea e tutti i Reparti dipendenti sono oggetto di una ristrutturazione dell’intero comparto Operazioni Speciali. Il 22 settembre la Brigata si insedia sulla base di Cervia, già sede del 15° Stormo, che transita alle sue dipendenze assieme agli Stormi 9°, 16° e 17°.

Dal 19 gennaio 2021 infine, la 1a Brigata Aerea Operazioni Speciali (B.A.O.S.), nel quadro dei provvedimenti volti al progressivo riordino dello strumento militare nazionale, viene riorganizzata sul sedime di Furbara.

Addestramento degli Allievi Incursori del 2° FOSAM
Addestramento degli Allievi Incursori del 2° FOSAM

• Qual è il compito della Brigata?

Il compito della 1a Brigata Aerea Operazioni Speciali è quello di assicurare la specializzazione, l’addestramento e la qualificazione delle Forze per le Operazioni Speciali quali Incursori A.M., personale per il Supporto Tattico alle Operazioni Speciali (STOS) ed Equipaggi di Volo per le Operazioni Speciali (E.V.O.S.),  delle forze di Supporto Aereo alle Operazioni Speciali (S.A.O.S.) e per le attività di Personnel Recovery (P.R.), garantendo il costante aggiornamento delle procedure, la standardizzazione e l’integrazione dell’attività addestrativa, nonché l’efficienza del sistema d’arma e dei mezzi necessari.

• Qual è la dipendenza gerarchica?

La 1a BAOS dipende direttamente dal Comandante del Comando Squadra Aerea.

• Generale, parliamo nel dettaglio dei Reparti dipendenti e delle loro peculiarità.

La 1a BAOS ha alle dirette dipendenze il 9° Stormo, che ha sede a Grazzanise, ed il 17° Stormo, ubicato sul sedime di Furbara insieme alla Brigata. Vi è inoltre una stretta sinergia con la 46ª Brigata Aerea di Pisa – per l’aggiornamento delle procedure, la standardizzazione e l’integrazione dell’attività addestrativa S.A.O.S. della componente Fixed Wing – e con il 3° Stormo – per consolidare la capacità FARP (Forward Arming and Refuelling Point).

HH-101A e un AB212
HH-101A e un AB212

Il 9° Stormo esprime la componente volativa della 1a BAOS, operando nell’ambito delle Operazioni Speciali con gli elicotteri HH-212 e HH-101A, l’ultimo elicottero entrato in servizio in Forza Armata, che grazie alle tecnologie in dotazione permette di fare fronte alle nuove esigenze capacitive nel campo del PR e delle Operazioni Speciali.

Il 9° Stormo è  inoltre dotato di una componente operativa terrestre, i Fucilieri dell’aria, con cui concorre al dispositivo di sicurezza di rischieramenti militari all’estero, alle operazioni di mantenimento della pace e di soccorso umanitario, nonché all’attuazione in campo nazionale di misure di protezione in occasione di grandi eventi o di mantenimento dell’ordine pubblico.

Combat Controller Team

Il 17° Stormo Incursori ha al suo interno personale accuratamente selezionato, addestrato, specializzato ed equipaggiato, avente la capacità operativa di intervenire, in qualsiasi momento, in tutti gli scenari di crisi: parliamo delle Forze Speciali dell’Aeronautica Militare, che includono gli Incursori ed il personale per il Supporto Tattico per le Operazioni Speciali (STOS).

Le Forze Speciali dell’Aeronautica Militare sono uno strumento strategico, moltiplicatore del “potere aereo”, le quali, oltre alle missioni comuni a tutte le Forze Speciali delle altre Forze Armate, con le quali sono completamente intercambiabili, hanno un compito specifico, fondamentale ed innovativo: integrare efficacemente la componente aerea (aerei, elicotteri e droni) con quella di superficie nell’ambito delle Operazioni Speciali. Tale concetto è definito, in ambito NATO, Special Operations Air to Land Integration (SOALI).

Gli standard capacitivi raggiunti dagli incursori AM garantiscono dunque professionalità completamente integrabili, interoperabili ed intercambiabili con le altre Forze Speciali, consentendo di operare negli attuali scenari complessi e ad alto rischio in ambito interforze ed alleato. Il livello d’interoperabilità raggiunto con le Forze Speciali delle altre Forze Armate è pressoché totale, grazie anche al lavoro svolto a livello di Comando interforze per le Operazioni delle Forze Speciali (COFS).

• La “terza dimensione” è l’elemento naturale nel quale si muovono e operano i reparti dell’Aeronautica Militare; come viene raggiunta la massima integrazione con gli operatori del 9° e soprattutto del 17° Stormo?

La massima integrazione si raggiunge attraverso l’addestramento continuo e le esercitazioni di Forza Armata e interforze. Riteniamo ideale estendere la partnership tra i nostri operatori di volo e di terra, anche sul piano umano. Negli anni si è costituita una amalgama, una identità di comparto e valori comuni. Ciò ne amplifica le potenzialità e ne favorisce l’efficacia. 

• La 1a BAOS ha la capacità di esprimere uno Special Operation Air Task Group (SOATG) in grado di operare a livello Forza Armata, interforze e internazionale. Può spiegarci nello specifico in cosa si traduce?

Il SOATG è un organo di comando e controllo per la gestione della componente aerea dedicata, in supporto alle operazioni speciali. Rappresenta attualmente una pietra miliare nel comparto delle Operazioni Speciali. Nel 2020, durante l’esercitazione Notte Scura, lo Special Operation Air Task Group (SOATG) Framework della 1a BAOS è stato certificato dal COFS (Comando Operativo per le Forze Speciali) quale SOATG per la NATO Reaction Force (NRF) per l’anno 2022.

• La 1a BAOS è anche una delle poche grandi unità in grado di attuare l’attività di Personnel Recovery. Qual è il significato di Personnel Recovery e qual è la sua importanza nelle missioni all’estero?

L’attività di Personnel Recovery (PR) rientra nell’ambito della dottrina Special Operations Air to Land Integration (SOALI), assieme alle attività di “Assault Zone Operations” e “Joint Fires”, concetti elaborati in ambito NATO con un importante contributo fornito dal personale qualificato del 17° Stormo Incursori.

HH-101A e operatori delle Forze Speciali
HH-101A e operatori delle Forze Speciali

Una delle missioni assegnate al 17° Stormo Incursori è infatti rappresentata proprio dall’attività di PR condotta in strettissima cooperazione con gli equipaggi di volo e gli elicotteri del 9° Stormo – Supporto Aereo alle Operazioni Speciali (SAOS).

In pratica le capacità esprimibili in ambito SOALI consentono di condurre missioni specializzate che richiedono la sincronizzazione e l’integrazione del Potere Aereo con le forze di terra e di navali nell’ambito delle Operazioni Speciali. Tale orchestrazione di forze aeree e di superficie è di fondamentale importanza per fornire effetti sinergici sugli obiettivi individuati.

• 17° Stormo e 9° Stormo con quali altri reparti dell’Aeronautica Militare cooperano e a quale livello?

Il 9° Stormo, da un punto di vista operativo, coopera con il 32°, 36° e 51° Stormo in ambito Close Air Support e Close Combat Attack, con il 14° Stormo in ambito Airborne Early Warning e con il 32° Stormo per quanto concerne gli aeromobili a pilotaggio remoto UAV (Unmanned aerial vehicle).

Da un punto di vista logistico invece, per la costruzione di infrastrutture campali, 17° e 9° Stormo fanno entrambi riferimento al 3° Stormo di Villafranca.

Il 17° Stormo Incursori è inoltre legato, per il tramite della 1a BAOS, anche alla 46a Brigata Aerea di Pisa – che dispone del supporto aereo ad ala fissa, ideale per proiettare in area di missione la componente operativa delle Forze Speciali, e con il 3° Stormo per consolidare la capacità FARP, che permette in sostanza di effettuare il rifornimento a terra di assetti aerei anche in zone isolate ed in contesti semipermissivi, laddove sia impossibile raggiungere il punto di rifornimento con automezzi.

• La 1a Brigata Aerea Operazioni Speciali con quali altre unità paritetiche del Comparto Operazioni Speciali della Difesa ed internazionali coopera e a quale livello?

Coopera con le altre unità di reparto dello stesso livello delle altre tre Forze Armate ovvero: COMSUBIN per la Marina Militare, II° Brigata Mobile dei Carabinieri e COMFOSE dell’Esercito.

• Cosa significa supportare le Operazioni Speciali nella “terza dimensione”?

La componente aerea supporta la componente degli Operatori FS nel raggiungimento della missione. La sfida principale è fare in modo che il personale coinvolto possa essere consapevole, a 360°, degli elementi in gioco. Il supporto aereo non si ferma infatti all’inserzione/estrazione o all’helisniping, ma alla pianificazione congiunta e alla consapevolezza delle proprie capacità e limitazioni intese come output di insieme.  Per raggiungere tale obiettivo è necessario condividere un mindset adeguato ad un approccio non convenzionale.

HH-101A

• Con l’ingresso in servizio dell’elicottero HH-101 come cambia il supporto aereo alle Operazioni Speciali?

L’HH101 consente l’interazione con gli assetti aerei e terrestri di ultima generazione in contesto nazionale e di coalizione. Inoltre, permette il trasporto di un numero maggiore di truppe e può operare su spazi più ampi.

• Generale, la 1a Brigata Aerea Operazioni Speciali è stata recentemente trasferita a Furbara e riorganizzata. Può illustrarci il significato di questo passaggio?

La riorganizzazione della 1a Brigata Aerea Operazioni Speciali (1aBAOS) sul sedime aeroportuale di Furbara risponde all’esigenza di avere sempre più veloci flussi informativi per il comando e controllo delle Forze Speciali. Collocare sullo stesso sedime 17° Stormo Incursori e 1a BAOS risponde alla visione del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, mirata ad aumentare la sinergia e rafforzare nettamente il comparto delle Operazioni Speciali.

Non dobbiamo dimenticare inoltre che Furbara dispone di una ampia zona addestrativa, disponibile anche ai reparti FS delle Forze Armate nazionali ed estere, dove è possibile svolgere una moltitudine di eventi esercitativi in ambienti diversi compresi quello montano e anfibio.

• Infine, Generale, le chiedo una “Vision” sulla Brigata. Quali obiettivi vi siete posti per il futuro?

La prima e più importante sfida per la Brigata OS è il raggiungimento della piena capacità operativa sulla base di Furbara. È una sfida sia dal punto di vista logistico, in quanto è in programma la costruzione di nuove strutture, sia dal punto di vista organizzativo, che ci vede impegnati a rafforzare i flussi informativi necessari alla direzione del Comparto OS dell’Aeronautica Militare.

È inoltre in programma la riorganizzazione del 9° Stormo, con l’adeguamento delle infrastrutture per accogliere l’intera flotta di HH-101A, elicottero equipaggiato con tecnologie innovative grazie alle quali è possibile acquisire nuove capacità operative nel comparto Operazioni Speciali.

Sul sedime aeroportuale di Furbara invece, sede del 17° Stormo, è in programma lo sviluppo di un’area addestrativa che sarà punto di riferimento per tutto il comparto delle Forze Speciali Nazionali, implementando in parallelo la fornitura di servizi aeroportuali necessari ai supporti aerei alle Operazioni Speciali.

Contemporaneamente a questo sviluppo, continueremo a perseguire la selezione, l’addestramento e l’impiego dei nostri operatori, che dovranno mantenere un’altissima capacità operativa per poter affrontare, migliorandosi ed aggiornandosi, le sfide del futuro.

Ringraziamenti

Desidero infine ringraziare lo Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare per aver autorizzato l’intervista e il Comandante 1a Brigata Aerea Operazioni Speciali per la disponibilità e cortesia.

Testo e immagini: 1a Brigata Aerea Operazioni SpecialiStefano

Testo: StefanoAirholic.it