AIRMOBILE PERMANENT TRAINING I 2017

 

Venerdì 16 giugno presso l’Aeroporto di Casarsa della Delizia, sede del 5° Reggimento AvEs “RIGEL” si è conclusa l’esercitazione denominata Airmobile Permanent Training 2017 (APT I 2017) che ha consentito alla Brigata Aeromobile “Friuli” di validare operativamente i Task Group in approntamento e di prossimo impiego nei teatri operativi afghano e iracheno nell’ambito delle missioni “Resolute Support Mission” “Inherent Resolve” e JRRFs (Joint Rapid Responce Forces).

L’esercitazione APT ha rappresentato quindi l’atto conclusivo di circa 4 mesi di intenso addestramento per gli assetti coinvolti, i quali hanno dovuto dimostrare sul campo ai comandanti di gruppo e reggimento il livello addestrativo raggiunto e al Comandate della Brigata Friuli che ha la Training Authority, i necessari elementi per validare gli assetti.

Ma che cos’è l’Airmobile Permanent Training (APT)?

In sostanza l’APT costituisce un concetto innovativo di addestramento che l’Esercito italiano ha introdotto nel 2015 che si basa su un addestramento continuo di assetti pregiati della Forza Armata i quali nel momento in cui sono chiamati ad agire nel contesto di Teatri Operativi nei quali l’Esercito ormai è presente senza soluzione di continuità, devono essere addestrati ed amalgamati per sviluppare ed esprimere capacità complesse.

Attraverso questo innovativo iter addestrativo che non ha eguali in Italia e in Europa, concepito organizzato e condotto dallo stesso Comando Brigata Aeromobile “Friuli”, si può verificare la validità del concetto di impiego delle unità aeromobili e aeromeccanizzate, le quali, grazie alla stretta integrazione e cooperazione tra unità di volo, di fanteria e di supporto, hanno dimostrato di essere in grado di esprimere capacità operative caratterizzate da elevati livelli di standardizzazione, pianificazione e flessibilità, ma anche rapidità incisività e aggressività quali elementi necessari in caso di risposta a situazione critiche.

Una volta addestrate e validate, la Brigata può esprimere con immediatezza forze costantemente approntate in risposta a esigenze che dovessero emergere sia a favore di operazioni di carattere nazionale sia di interventi in teatri esteri.

Nello specifico sono state testate e validate le attuali tecniche, tattiche e procedure operative per la pianificazione e condotta di diverse missioni aeromobili focalizzate principalmente all’impiego congiunto e sincronizzato di capacità operative espresse dalla sinergia tra assetti del 66° Reggimento Fanteria Aeromobile “Trieste” e gli elicotteri multiruolo NH-90 e da esplorazione e scorta A-129 Mangusta del 7° Reggimento AVES “Vega” e del 5° Reggimento AVES “Rigel”. All’esercitazione hanno preso parte anche alcune unità della Brigata Rista-EW, del 187° Reggimento Paracadutisti “Folgore”, 1° Reggimento AVES “Antares”, 3° Reggimento REOS “Aldebaran”, 232° Reggimento Trasmissioni, 121° Reggimento a. c/a “Ravenna”, RCST “Friuli”, 28° Reggimento “Pavia” e 6° Reggimento Logistico di Supporto Generale.

Le peculiari attività svolte sono tese a:

  • Acquisire e mantenere le capacità operative proprie delle unità aeromobili fino a livello di Task Group
  • Condurre attività tattiche e analisi di “case studies” per i rispettivi teatri operativi d’impiego
  • Testare attraverso la somministrazione di scenari operativi verosimili, la condotta di attività con sequenza continuativa, le tecniche, tattiche e procedure attuali, la capacità di comando e controllo delle contingenze dei pacchetti aeromobili.

L’esercitazione si è svolta sotto la direzione del Comandante della Brigata Aeromobile “Friuli” Gen. Di Brigata Salvatore Annigliato ed è stata articolata in tre fasi distinte:

  • Pianificazione dell’esercitazione e schieramento del dispositivo presso la Base Operativa Avanzata ovvero 5° Reggimento AVES “Rigel”
  • Condotta di esercitazioni di tipo LIVEX (LIVe EXercise) /FTX (Field Training Exercise), a parti contrapposti con OPFOR (OPposing FORces)
  • Ripiegamento del dispositivo presso le rispettive sedi stanziali

 

ATTO TATTICO

Per l’attività operativa alla quale ho assistito, sono state scelte quali località di svolgimento le zone di Casarsa della Delizia, Osoppo, Cellina Meduna e zone limitrofe, Artegna e Rivoli Bianche di Venzone.

Per seguire da vicino l’atto tattico siamo stati trasferiti, insieme ad un team di fanteria aeromobile, nella zona di Osoppo a bordo di un elicottero CH-47C.

 

All’interno dell’ipotetico scenario, sono state individuate due zone critiche denominate Zona Alfa e Zona Bravo. Entrando nello specifico dell’attività, la Zona Alfa ha visto di recente un incremento delle attivazioni con attività cinetiche delle OPposing Forces per le quali sono stati attivati i tre Task Group (TG) esercitati in questa occasione.

Il Task Group Tuono orientato al teatro operativo afghano, il Task Group Artiglio orientato al teatro operativo irakeno e la QRF (Quick Reaction Force) Rombo che la forza armata renderà disponibile per la JRRF del prossimo semestre.

Sempre all’interno della Zona Alfa le forze di opposizione approfittando della “complicità” della popolazione locale, hanno bloccato alcune vie di accesso alla QRF.

Intanto nella Zona Bravo lo scenario è diventato complesso per l’intensa attività di gruppi paramilitari di opposizione che hanno messo in atto, tra l’altro, attività di “visual observation” per carpire le caratteristiche delle attività tecnico tattiche delle TF per poi mettere in atto interventi atti ad interdire l’area alla forze amiche.

In particolare una colonna costituita da 12 unità e tre veicoli, con personale della Brigata Folgore, ha subito un’imboscata da parte delle forze di opposizione nella quale il primo mezzo colpito da RPG (lanciagranate portatile anticarro) è uscito fuori strada.

Successivamente l’unità è rimasta sotto attacco. In risposta all’azione nemica è stata attivata la QRF Rombo che con un CH-47 due A-129 “Mangusta” unitamente a due squadre di fanteria aeromobile sono intervenuti nell’aera per porla in sicurezza e proteggere la pattuglia della “Folgore”.

A questo punto può intervenire la TG Tuono, con due A-129 “Mangusta” e due UH-90, per condurre l’attività di Personnel Recovery nei confronti del Comandante di Pattuglia elemento ritenuto fondamentale dal Comando Divisionale.

 

La seconda fase dell’attività ha visto l’intervento del TG Artiglio con un A-129 “Mangusta” e un UH-90 (configurazione purple team) che ha messo in atto una MEDEVAC (Medical Evacuation) per prelevare un elemento ferito identificato nel conduttore del primo autoveicolo.

Questa attività presenta due elementi di difficoltà; il primo è costituito dal fatto che il conduttore dell’autoveicolo è rimasto incastrato all’interno dello stesso. Il secondo elemento di difficoltà è nella morfologia della zona che non consente l’atterraggio degli elicotteri.

In sede di pianificazione quindi si è dovuto scegliere quale tipo di capacità mettere in campo per svolgere l’esercitazione.

 

Il personale dei TG attivati dovranno calarsi nell’area operativa con le tecniche peculiari acquisite, procedere inizialmente al riconoscimento del Comandante di Pattuglia e del personale ferito; aspetto delicato ed importante poiché chi opera non conosce fisicamente chi dovrà essere estratto. A tale proposito sono stati forniti elementi come foto del Comandante di Pattuglia e altri elementi di riconoscimento.

La MEDEVAC esfiltrerà il ferito e anche il personale che ha portato a termine l’attività di Personnel Recovery ricongiungendosi ad un elicottero in una zona poco distante dove l’atterraggio è più agevole.

L’esercitazione si conclude con l’ultimo assetto presente sul campo che lascia la zona operativa; contestualmente il Comando Divisionale ha attivato una QRF Ground la quale ha consentito il recupero del restante personale impiegato compresi i veicoli.

 

CONCLUSIONI

L’Airmobile Permanent Training giunto al settimo appuntamento, rappresenta ormai una tappa fondamentale nella delicata fase addestrativa per i Task Group di prossimo impiego nei Teatri Operativi.

Ma non solo; vista la situazione economica finanziaria che il paese sta vivendo è evidente che i momenti addestrativi come l’APT costituiscono un’occasione unica per concentrare la presenza di risorse pregiate in un unico momento ottimizzandone addestramento e impiego.

Tutto ciò è facilmente comprensibile se pensiamo che assetti che nascono ed operano in dimensioni diverse come ad esempio elicotteri e fanteria, costituiranno pacchetti che andranno ad operare nei diversi scenari con esigenze addestrative diverse.

Questo impone un grande sforzo organizzativo sia per quanto concerne la fase addestrativa che deve essere continua proprio per formare e amalgamare adeguatamente il personale, sia per la fase di controllo e validazione della stessa. Si crea quindi un continuum organizzativo che addestra valida e certifica i vari assetti per ciascuna esigenza il tutto all’interno di in un’unica attività.

 

RINGRAZIAMENTI

Desidero ringraziare lo Stato Maggiore dell’Esercito e la Brigata Aeromobile “Friuli “per aver autorizzato l’attività; Gen. Salvatore Annigliato (Comandante della Brigata “Friuli”), Col. Giuseppe Potenza (Capo di Stato Maggiore della Brigata “Friuli”), Ten. Col Ruscitto (Capo Cellula G3 in Operazioni) per la particolareggiata illustrazione dell’attività. Il Ten. Col. Pasquale Di Bisceglie (Comandante del RCST Friuli e Capo Sezione Pubblica Informazione) e tutto il Team di P. I. per il supporto durante la realizzazione del resoconto.

 

Per il resoconto fotografico completo: QUI

Testo e immagini: Stefano