GEMELLAGGIO 46ª BRIGATA AEREA – WEFLY!TEAM

Venerdì 15 Giugno sul sedime aeroportuale di Pisa-San Giusto ha avuto luogo uno straordinario gemellaggio tra la 46ª Brigata Aerea dell’Aeronautica Militare e il Wefly! Team alla presenza di numerose associazioni e autorità civili e militari.
Il Wefly! Team è l’unica pattuglia aerea al mondo in cui due dei tre piloti sono disabili (#1 Alessandro Paleri, leader e #3 Marco Cherubini, gregario di sinistra) ed è un fiore all’occhiello dell’Aviazione civile italiana.

La giornata è iniziata alle 9:00 con l’ingresso in Base degli ospiti preceduti dalle associazioni invitate all’evento. In attesa del momento clou gli invitati hanno avuto la possibilità di assistere alle operazioni di imbarco e sbarco di un’ambulanza da un velivolo C-130J presente in mostra statica.

L’ingresso dei circa 120 bambini delle scuole dell’infanzia ha preceduto di poco il momento più atteso. Infatti, in lontananza già si poteva intravvedere il C-27J in fase di avvicinamento.
Sono le 10:00; in perfetto orario sul programma il Wefly! Team fa il suo ingresso sull’aeroporto perpendicolarmente all’asse pista. I 3 velivoli Texan si presentano con i fumi bianchi e azzurri, “scortati” dallo Spartan.

Un passaggio veloce e poi via, all’atterraggio. Al WeFly si ricongiungono due aerei con a bordo membri della Federazione italiana piloti disabili “Baroni Rotti”.
Attesa ed entusiasmo crescono di pari passo. Gli aerei sono in fase di rullaggio verso il parcheggio. Full stop! Finalmente il Wefly! Team è arrivato a Pisa.

Ad accogliere i piloti, il Comandante della 46ª Brigata Aerea il Generale di Brigata Aerea Girolamo Iadicicco che inizialmente porge il suo calorosissimo benvenuto al leader del Wefly Alessandro Paleri. A seguire è il turno di Marco Cherubini ed Erich Kustatscher.
Da questo momento in poi è un susseguirsi di entusiasmo ed emozioni. Tutti hanno la possibilità di farsi fotografare e parlare con i protagonisti.
L’evento è proseguito con la visita al Reparto Volo dove sono ubicati i Gruppi di volo – 98°, 2° e 50°.
Sono i rispettivi Comandanti ad illustrare i compiti e le caratteristiche peculiari dei tre Gruppi.
Al termine della visita il sentito e commovente scambio di doni tra i tre Comandanti dei Gruppi, il Wefly! Team e i rappresentanti dei “Baroni Rotti”.

La giornata volge al termine. Dopo il momento conviviale, la conclusione è inizialmente affidata al Comandante di Squadra Aerea, illustre ospite della giornata, il Generale di Squadra Area Fernando Giancotti che ha rivolto parole di stima profonda amicizia e riconoscenza a tutti i membri del Wefly.

Il Comandante della 46ª Brigata ha invece concluso ufficialmente l’evento esprimendo il desiderio e l’augurio di poter presto ritrovare il Wefly! Team per realizzare insieme un progetto più grande.

Infine il gemellaggio al quale ho avuto la possibilità di assistere ha assunto un significato che va al di là dell’evento in sè. Le realtà di un reparto dell’Aeronautica Militare e una pattuglia acrobatica civile composta in parte da piloti disabili possono sembrare apparentemente lontane; in realtà non lo sono affatto. Infatti il comune denominatore sono il coraggio, l’abnegazione, la dedizione e la passione che ognuno di loro mette in gioco ogni giorno.

La 46ª Brigata ha nel proprio DNA i concetti di solidarietà e inclusione che sperimenta e mette in pratica quotidianamente essendo di fatto in prima linea nelle missioni umanitarie e di supporto alla popolazione non solo entro i confini nazionali ma anche all’estero.
Il Wefly! Team rappresenta un fulgido esempio di come la disabilità fisica non costituisce un limite; anzi rappresenta una vera e propria opportunità. Un mezzo per esaltare le proprie capacità. Un vero e proprio inno a non porsi limiti nella propria vita anche nell’avversità.

Da oltre 10 anni Alessandro, Marco ed Erik sono ambasciatori di questo messaggio in Italia e nel mondo dal quale soprattutto i giovani disabili e non, dovrebbero trarre insegnamento.
Concludo con la dedica che il Generale Iadicicco ha scritto sulla stampa donata al Team. “Perché nulla può vincere chi ha il coraggio per Osare di Volare“.

Nulla di più vero.

 

Per il resoconto fotografico completo: QUI

Testo e immagini: Stefano