15° STORMO DELL’AERONAUTICA MILITARE ITALIANA

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/c/c6/Ensign_of_the_15%C2%BA_Stormo_of_the_Italian_Air_Force.svg/640px-Ensign_of_the_15%C2%BA_Stormo_of_the_Italian_Air_Force.svg.png

“Ab coelo in auxilium vitae”(dal cielo in aiuto alla vita).
E’ questo il motto del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare Italiana.
Una struttura complessa ma estremamente efficiente, che per essere analizzata e compresa necessita di un passo indietro.

 

CENNI STORICI

La storia del 15° Stormo affonda le proprie origini fin nel lontano 1931 anno in cui venne costituito sull’aeroporto romano di Ciampino, come reparto da bombardamento diurno.
Allora i velivoli in dotazione erano i BR.3

Successivamente, nel 1942, il 15° Stormo viene trasformato in reparto d’assalto su CR 42.

Nel 1946 assume la denominazione di Centrale Soccorso e l’anno successivo trasformato in Servizio di Ricerca e Soccorso dell’Aeronautica Militare strutturato su sei Centri di coordinamento, sette sezioni idrovolanti, tre sezioni aeree e sette sezioni motoscafi.

Nel 1951 il Reparto riceve il primo velivolo anfibio Piaggio P 136.
Negli anni successivi, con gli arrivi degli elicotteri H 19 e Agusta Bell AB 47J il Reparto giunge ad una vera e propria svolta nel 1965 anno in cui viene denominato 15° Stormo S.A.R. armato su velivoli Grumman HU 16A, elicotteri AB 204B, AB 47J e J3.

Il Comando e i Gruppi 84° e 85° sono ubicati a Ciampino e i distaccamenti 1° e 3° rispettivamente a Linate e Grottaglie.

Nel 1973 il Reparto perde la denominazione S.A.R. ma nulla cambia a livello operativo.
Nel 1977 l’elicottero anfibio Sikorsky HH-3F garantirà nuove e importanti capacità.
Contemporaneamente vengono costituiti l’84° Centro S.A.R. a Brindisi, l’83° a Rimini, a Trapani l’82° e l’85° rimane a Ciampino configurato come gruppo.

Nel 1987 il 15° Stormo assume la sua connotazione attuale che comprende un Gruppo, 4 Centri e una Squadriglia collegamenti e soccorso.

Nel 1993 in concomitanza con la missione Restore Hope in Somalia il Reparto acquisisce la nuova capacità Combat SAR.

Nel 1997 il Comando del 15° Stormo e l’85° Gruppo sono trasferiti a Pratica di Mare dove l’anno successivo vengono posti alle dipendenze della 9° Brigata Aerea insieme al 14° Stormo.

IMG_20150218_0003 Nel 2007 la Bandiera di Guerra del 15° è insignita della Medaglia d’oro al Valore Aeronautico e nel 2010, il 5 ottobre per la precisione, il Comando di Stormo, l’81° CAE (Centro Addestramento Equipaggi) e la 615° Squadriglia sono trasferiti da Pratica di Mare a Cervia.
Contemporaneamente l’83° Centro CSAR di Rimini subisce una ulteriore riorganizzazione in 83° Gruppo CSAR e trasferito a Cervia.

Per la prima volta dal Dopoguerra il 15° Stormo ha una sede propria su un aeroporto militare.

 

Nel 2010 l’84° CSAR lascia la sede di Brindisi per trasferirsi a Gioia del Colle.
Riepilogando, attualmente lo Stormo si configura come segue:

80º Centro CSAR Decimomannu
81º Centro Addestramento Cervia
82º Centro CSAR Trapani
83º Gruppo CSAR Cervia
84º Centro CSAR Gioia del Colle
85º Centro CSAR Pratica di Mare
615ª Squadriglia Collegamenti Cervia
Ufficio Operazioni 15º Stormo Cervia
Gruppo Efficienza Aeromobili 15º Stormo Cervia

Il 26 gennaio 2012 viene effettuato il primo volo sul nuovo elicottero AW-139 che assumerà la denominazione di HH-139A.
Da quel momento inizia una sorta di passaggio di testimone tra questo e l’ HH-3F che ha abbandonato il servizio attivo il 26 settembre 2014 a Pratica di Mare.
Nel 2013 la 670° Squadriglia Ricerca e Soccorso di Decimomannu assume la denominazione di 80° Centro CSAR sempre alle dipendenze del 15° Stormo.

 IMG_20150218_0001   IMG_20150218_0002

MISSIONE

Il 15° Stormo svolge compiti di Search and Rescue (Ricerca e Soccorso) in ambito nazionale e nelle acque territoriali e internazionali intorno l’Italia nonché supporta interventi e operazioni a favore della popolazione civile in caso di calamità.
L’attività SAR in Italia è gestita dal Comando Operazioni Aeree (COA) di Poggio Renatico (Ferrara) ed in particolare dal Rescue Coordianation Center (RCC) il cui compito è quello di dirigere gli assetti SAR nell’ambito delle richieste di soccorso nazionali.
L’aeronautica Militare assicura questi interventi durante tutto l’anno, 24 ore su 24 con equipaggi ed elicotteri pronti al decollo in brevissimo tempo.
Negli ultimi anni anche in relazione al mutato scenario mondiale, il 15° Stormo è impegnato anche in missioni umanitarie internazionali parallelamente agli impegni nazionali.
Gli interventi in Somalia, Albania, Kosovo e Iraq i più significativi.
Il Reparto ha inoltre capacità di Soccorso e Supporto nei riguardi del personale militare in territorio ostile (Combat SAR) e di supporto alla sicurezza di aree e obiettivi sensibili in occasione di grandi eventi pubblici in territorio nazionale.

Dalla sua costituzione il 15° Stormo ha portato a termine operazioni di salvataggio che hanno consentito di trarre in salvo oltre 7000 persone.

FASE OPERATIVA

Il resoconto sull’attività del 15° Stormo prende in considerazione un’attività portata a termine sulla Base di Cervia-Pisignano che come abbiamo visto è anche sede del Comando.

L’opportunità giunge a pochi mesi di distanza dalla conclusione del servizio attivo dell’elicottero anfibio HH-3F; una macchina che più di ogni altra ha rappresentato un’evoluzione sia nell’attività SAR che Combat SAR.
Effettivamente operativo dal 1979, in trentacinque anni ha accumulato oltre 180.000 ore di volo contribuendo in modo determinante al salvataggio di circa settemila persone.
Non meno importanti sono stati gli impieghi dell’HH-3F “fuori area” (Somalia, ex Juogoslavia, Albania, Kosovo ed Iraq) consentendo all’Aeronautica Militare Italiana di assumere un ruolo di preminenza nell’ambito Ricerca e Soccorso.
La cerimonia di “phase out” si è tenuta il 26 settembre 2014 a Pratica di Mare.

z1_copiaz2_copia

Dopo questo doveroso preambolo, torniamo all’attività vera e propria.

La giornata si preannuncia particolarmente impegnativa. Infatti come momento culminante è previsto un volo con due elicotteri per una missione prepianificata di addestramento in mare e in zona boschiva.

In mattinata il personale è già estremamente impegnato per una serie di lanci di paracadutisti supportati dalla 46° Brigata Aerea, mentre a terra è in atto una esercitazione antincendio che coinvolge uno degli elicotteri che andrà in volo nel pomeriggio.

Queste esercitazioni sono di particolare importanza in quanto consentono di affinare modalità operative atte al soccorso dei membri di equipaggi coinvolti in un incidente.

Sotto l’attenta supervisione del medico responsabile, i soccorritori provano ripetutamente un intervento di soccorso ai piloti con relativa estrazione dall’aeromobile.

 

_DSC5307_copia_DSC5310_copia

_DSC5300_copia_DSC5365_copia

Il momento successivo prevede un briefing sull’attività di volo.
La prima fase dell’attività addestrativa sarà svolta in mare nei pressi di una delle piattaforme presenti nel Mar Adriatico utilizzate per l’estrazione di gas naturale.

La fase successiva prevede una simulazione SAR in ambiente boschivo in quattro fasi:
– Atterraggio dell’elicottero
– Sbarco degli aerosoccorritori e approntamento barella
– Imbarco tramite verricello su secondo elicottero di un aerosoccoritore con barella
– Imbarco tramite verricello del secondo aerosoccorritore sul primo elicottero
Infine rientro alla Base.

Nelle operazioni pre-volo non poteva mancare un accurato briefing sulla gestione delle emergenze che potrebbero verificarsi e sulle caratteristiche dell’equipaggiamento da indossare.

Vi è giusto il tempo di familiarizzare con gli elicotteri; due HH-139A
Il velivolo di costruzione Agusta Westland è un biturbina pentapala scelto dalla Forza Armata per sostituire le flotte dei Sikorsky HH-3F e Agusta Bell HH-212.

La strumentazione avanzata (Glass Cockpit) consente all’HH-139A di operare in qualsiasi ambiente, marino o montano che sia, anche condizioni ambientali avverse, sia di giorno che di notte grazie all’utilizzo di visori notturni (NVG – Night Vision Goggles).
In questo modo l’HH-139A è in grado di assicurare con efficacia il servizio di ricerca e soccorso aereo, sia per i compiti istituzionali di eventuale recupero di equipaggi e personale militare in difficoltà, sia per le attività di concorso alla collettività in caso di voli sanitari di urgenza, calamità naturali e grandi eventi nazionali.

 

_DSC5326_copia_DSC5330_copia

_DSC5332_copia_DSC6680_copia

Alle 14:30 in punto inizia la missione operativa vera e propria.
I due elicotteri si allineano per un decollo in coppia; direzione Mare Adriatico e più precisamente Piattaforma “Antonella”.
La piattaforma di proprietà dell’ENI dista circa 23 Km dalla costa.
Ha una struttura reticolare a otto “gambe”; si erge sul livello del mare per circa cinquanta metri ed è dotata di una piattaforma d’atterraggio per gli elicotteri.

_DSC7702_copia

Una volta giunti in zona, il secondo elicottero esegue una serie di avvicinamenti alla piattaforma che non prevedono atterraggio. Tuttavia uno degli aerosoccorritori (ARS) dotato di muta è pronto per entrare in azione.
Purtroppo a causa della temperatura dell’acqua estremamente bassa, dovuta ad una perturbazione meteorologica che ha toccato la zona nei giorni precedenti, si è deciso non procedere con l’immersione dell’ARS al fine di non esporlo a rischi inutili.

A seguire lo stesso aeromobile ha simulato un’operazione di recupero in mare aperto restando in hovering a pochi metri dall’acqua

 

_DSC5841_copia_DSC5908_copia

Terminata l’attività in mare, i due elicotteri si ricongiungono per dirigersi verso la zona boschiva, teatro della seconda esercitazione SAR.

Una volta individuata l’area adeguata per un atterraggio in sicurezza lo stesso elicottero protagonista sul mare questa volta atterra per sbarcare i due aerosoccorritori (ARS) dotati di barella.

Pochi minuti sono necessari all’approntamento dell’imbragatura della barella e al secondo elicottero di posizionarsi in hovering sopra gli ARS.
Lo specialista aziona il verricello che porterà a bordo l’aerosoccorritore con la barella.

Con il recupero del secondo ARS, l’attività si conclude in modo perfetto.

_DSC7962_copia_DSC7980_copia

_DSC8017_copia_DSC8022_copia

Giunge così il momento di rientrare in Base.
Prima dell’atterraggio c’è ancora il tempo per un ultimo passaggio in coppia in asse pista.

_DSC8177_copia_DSC8148_copia

Si conclude così l’attività presso il 15° Stormo.
La possibilità di osservare il personale in attività a terra e in volo mi ha consentito di apprezzare la grande professionalità e dedizione di questi uomini.

Addestramento continuo, missioni pianificate nel più piccolo dettaglio, prontezza operativa, permettono a questo incredibile connubio uomo-macchina di entrare in azione tempestivamente per salvare vite umane.

A titolo esemplificativo ricordo le operazioni di soccorso alla nave Norman Atlantic che il 28 dicembre 2014 dichiarò emergenza a largo delle coste albanesi causata da un incendio a bordo.
In un’operazione congiunta senza precedenti sono state tratti in salvo più di quattrocento passeggeri in condizioni ambientali proibitive (50 nodi di vento e mare forza 8).
Senza sosta si sono alternati nelle operazione di salvataggio tre elicotteri HH-139A del 15° Stormo di cui due appartenenti all’84° Centro C.S.A.R. di Gioia del Colle (BA) ed uno all’85° Centro C.S.A.R. di Pratica di Mare (RM).Gli assetti in questione hanno accumulato circa venticinque ore di volo nei tre giorni necessari a portare a termine la missione.

 

Desidero ringraziare infine:
Gli equipaggi con i quali ho volato per la collaborazione e disponibilità.
L’Ufficio Pubblica informazione del 15° Stormo per il costante supporto in ogni fase di realizzazione del resoconto.
Lo Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare per aver autorizzato imbarco e riprese fotografiche in volo.
Il Comandante e tutto il personale del 15° Stormo per l’accoglienza.

 

Per il resoconto fotografico completo: QUI

 

Testo e immagini: Stefano